Blockchain

La BRI testa le CBDC per i regolamenti internazionali tra diversi paesi

La Banca dei regolamenti internazionali (BRI) sta collaborando con diversi paesi per testare l'uso delle valute digitali delle banche centrali (CBDC) per i regolamenti internazionali.

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Partecipano le banche centrali di Australia, Malesia, Singapore e Sud Africa. L’esperimento potrebbe portare a una piattaforma di pagamenti globale più efficiente.

"Progetto Dunbar"

Guidato dal Centro di Singapore della BRI, il "Progetto Dunbar" mira a sviluppare prototipi di piattaforme condivise per transazioni transfrontaliere utilizzando più CBDC. Ciò consentirebbe agli istituti finanziari di effettuare transazioni direttamente tra loro utilizzando le valute digitali. Di conseguenza, ciò eliminerebbe la necessità di intermediari e ridurrebbe i tempi e i costi delle transazioni. La BIS ha affermato che probabilmente pubblicherà i risultati dello studio l’anno prossimo.

"Siamo fiduciosi che il nostro lavoro sulle multi-CBDC per i regolamenti internazionali aprirà nuove strade in questa prossima fase di sperimentazione delle CBDC e getterà le basi per la connettività dei pagamenti globali", disse capo del BIS Innovation Hub Singapore Centre Andrew McCormack.

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La preoccupazione della BRI

A livello globale, le banche centrali stanno cercando di venire a patti con le tecnologie di pagamento emergenti e con le valute digitali emesse da privati. Ad esempio, il progetto Diem di Facebook Inc., precedentemente noto come Libra, sta costruendo una rete di pagamenti globale. La sua vastità e profondità di base di utenti significa che potrebbe servire da solo stablecoin o CBDC.

La BRI ha affermato all’inizio di quest’anno che le CBDC lo sono necessaria consentire ai governi di mantenere il controllo dell’offerta di moneta. In un contesto di minore utilizzo del contante, anche le criptovalute stanno guadagnando terreno sia come investimenti che come moneta a corso legale. Ciò ha motivato altri progetti di pagamento su larga scala, come Diem di Facebook. La BIS ritiene che senza le CBDC, queste aziende potrebbero sfruttare la loro enorme base di utenti sui social media e arrivare a dominare lo spazio dei pagamenti digitali.

Inoltre, nella sua Relazione economica annuale, la BRI disse che “le CBDC e le piattaforme aperte sono le più favorevoli ad un circolo virtuoso”. Con questo, la BRI significa che le CBDC faciliterebbero un accesso più ampio, costi inferiori e servizi migliori rispetto a un’alternativa.

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Nick è un data scientist che insegna economia e comunicazione a Budapest, in Ungheria, dove ha conseguito una laurea in scienze politiche ed economia e un master in business analytics presso il CEU. Scrive di criptovaluta e tecnologia blockchain dal 2018 ed è incuriosito dal suo potenziale utilizzo economico e politico. Può essere meglio descritto come uno scettico ottimista di centrosinistra.

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Fonte: https://beincrypto.com/bis-tests-cbdcs-for-international-settlements-between-several-countries/