Gestione del traffico UAS

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Come pensiamo di far fronte al boom del traffico UAS?

Il futuro della mobilità urbana ha bisogno di sistemi sicuri e maturi per integrare i droni nello spazio aereo

Tra pochi anni, i cieli sopra le nostre città saranno più affollati che mai. Man mano che i taxi aerei senza pilota e l’uso di droni per trasportare merci o forniture mediche diventano più comuni, il numero di aerei sopra le nostre teste ogni giorno è destinato ad aumentare da centinaia a decine di migliaia. Per gestire in sicurezza questo boom del traffico, dobbiamo sviluppare ulteriormente i nostri sistemi di gestione per integrare nuovi veicoli nella gestione dello spazio aereo e ottimizzare le attività dei controllori del traffico aereo.

Negli Stati Uniti, in Cina o a Dubai sono già in corso sperimentazioni di aerotaxi e gli esperti del settore prevedono che il primo aereo passeggeri senza pilota entrerà in servizio a partire dal 2023. Nel frattempo, si stanno sviluppando nuove applicazioni per i droni, dalle soluzioni per il trasporto merci alla segnalazione degli incidenti, tutto il tempo. 

"La prima grande sfida è come integrare queste nuove macchine nello spazio aereo urbano già utilizzato da elicotteri e aerei privati, altrimenti noto come UTM (Unmanned Traffic Management)", spiega Olivier Rea, responsabile delle soluzioni UTM di Thales. “Il secondo è quindi come integrare la nuova tecnologia con i sistemi ATM (Air Traffic Management) esistenti.”

Questi nuovi sistemi possono essere suddivisi sostanzialmente in tre parti. Innanzitutto, ogni aereo deve essere identificato e autenticato. In secondo luogo, il suo percorso di volo attraverso un ambiente urbano deve essere protetto, con misure adottate per garantire che il dispositivo non venga violato durante il percorso ed eviti gli ostacoli. E in terzo luogo, sono necessari protocolli di emergenza quando le cose vanno male, ad esempio quando un aereo diventa “non collaborativo” o il radar si guasta.

Nei primi due casi, la tecnologia deve essere in grado di tracciare la posizione dell'aereo in ogni momento e trasmettere tale informazione al centro UTM. Ciò richiede un elevato livello di autonomia da macchina a macchina per consentire agli aerei di comunicare e reagire tra loro. Anche per questo motivo la rete di comunicazione 5G sarà essenziale per i nuovi sistemi.

Nel terzo caso entrano in gioco i sistemi terrestri, che utilizzano il radar e la triangolazione per rilevare e tracciare gli aerei non cooperativi.

"Non cooperativo non significa necessariamente dannoso", spiega Emmanuel Guyonnet, Direttore strategia e marketing, Droni ed avionica per elicotteri presso Thales. "Potrebbero semplicemente non volare correttamente o emettere l'ID sbagliato a causa di un guasto."

In altri casi, a set di soluzioni graduate che mirano a neutralizzare gli aerei, come ad esempio i droni non ammessi nelle aree riservate, possono essere schierati, che vanno dal dirottamento e disturbo all'intercettazione di droni, abbattimenti con armi ad alta energia e, infine, sistemi di difesa aerea.

Una vera opportunità

 I modelli economici e di business per i nuovi sistemi sono già in atto e la tecnologia è quasi pronta. Per il momento sembra che non ci sarà un modello di business unico e unico. Alcune città gestiranno i sistemi da sole, altre venderanno concessioni, più o meno come abbiamo già visto con i sistemi di trasporto terrestre come strada e ferrovia

C’è ancora del lavoro da fare sul contesto legale e normativo, con la certificazione richiesta per la tecnologia e nuove regole per proteggere la privacy dei clienti, e alcune questioni sociali e ambientali correlate – inquinamento acustico, percezione pubblica e norme di sicurezza – devono essere affrontate. Ma le cose dovrebbero progredire rapidamente grazie alla collaborazione globale tra i diversi attori coinvolti, dalle città ai regolatori fino agli operatori e all’industria.

 “Dovremmo passare a un sistema in cui un manager supervisiona più aeromobili contemporaneamente, rispetto al modello uno a uno favorito dall’ATM tradizionale. La nuova tecnologia dovrebbe rendere l’aereo più facile da pilotare e controllare, un fattore importante, dato che l’errore del pilota può essere causa di incidenti”, afferma Guyonnet.

La mobilità urbana del futuro non è un rischio ma una reale opportunità, visti i benefici sociali, economici e ambientali che può offrire: i droni, ad esempio, possono consegnare forniture mediche, in caso di emergenza per gli ospedali, o in aree di difficile accesso .

Frank Matus

Fonte: https://onboard.thalesgroup.com/uas-traffic-management/

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